La riforma pensioni si dimentica delle Forze Armate e di Polizia

Roma, 21 Feb 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Simone Micocci – Nessun blocco delle aspettative di vita per la pensione anticipata, esclusione da Quota 100 e dall’anticipo del TFS. Segue. – Tra i grandi esclusi della riforma delle pensioni disciplinata dal D.L. 4/2019 (attualmente in esame al Senato) c’è senza dubbio il personale delle Forze Armate e di Polizia. Il testo della riforma – al netto degli emendamenti presentati al testo in questi giorni – non prevede infatti alcun beneficio per il personale impiegato nel comparto Difesa e Sicurezza.

A far discutere non è tanto l’esclusione del personale militare dalla possibilità di fare domanda per Quota 100, visto che per le Forze Armate e di Polizia il diritto alla pensione si raggiunge (nella maggior parte dei casi) prima del compimento dei 62 anni di età, quanto il fatto che all’interno di quello che a detta di tutti è uno dei provvedimenti più importanti del Governo giallo-verde non ci sia alcun beneficio riconosciuto al personale militare.

Come se non bastasse, sul decreto 4/2019 – che oltre a prevedere Quota 100 introduce anche il reddito di cittadinanza – si concentrano la maggior parte delle risorse stanziate con la Legge di Bilancio 2019 ed è proprio per questo motivo che non è stato possibile prevedere altre risorse per garantire un rinnovo del contratto degno per la categoria delle Forze Armate e di Polizia, nonché per i Vigili del Fuoco.

Insomma, nonostante il Governo all’interno del contratto abbia posto gli interessi delle Forze Armate e di Polizia in cima alle priorità, ad oggi non si segnalano ancora provvedimenti in tal senso (clicca qui per sapere cosa è stato fatto in questi mesi in favore del personale militare). L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.money.it/Forze-Armate-Polizia-dimenticate-riforma-pensioni

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