Si pubblica la lettera aperta così come pervenuta.
Grottaglie (TA), 3.6.2013 – Ill.mo Sig. Presidente della Repubblica ho appena ascoltato il Suo autorevole messaggio del 2 giugno, inerente l’anniversario della nascita della nostra Repubblica, e in qualità di ex militare, sono rimasto particolarmente colpito da queste frasi: «celebriamo nel modo più sobrio, riducendo all’essenziale lo stesso omaggio che non può mancare alle Forze Armate che servono con onore, anche lontano dal paese, la bandiera nazionale e − con l’apporto del volontariato civile − la causa della solidarietà insieme con quella della sicurezza (…) occorre recuperare fiducia nella politica e nelle istituzioni, dando risposte concrete soprattutto ai molti tra voi che vivono momenti duri e penosi e sono in allarme per il presente e per il futuro».
Premetto che a causa di gravi patologie tumorali contratte per riconosciute particolari condizioni ambientali ed operative, nell’ambito di missioni internazionali, sono stato posto in congedo assoluto con il grado di Primo Maresciallo della Marina Militare.
Nonostante la precaria salute ho trovato la forza di chiedere all’Amministrazione Militare, con diverse istanze (link ultima missiva), valorizzate anche con l’interrogazione a risposta scritta 4-17918 datata 2.10.2012 dell’on. Maurizio Turco (link interrogazione) – rimaste tuttavia inevase – l’applicazione dell’articolo 881 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (già novellato dall’articolo 4-ter della legge 28 febbraio 2001, n. 27, che ha convertito il decreto-legge 29 dicembre 2000, n. 393, e successive modificazioni) ove vengono disciplinate le disposizioni per il personale militare deceduto o che ha contratto infermità inabilitanti al servizio militare nel corso di missioni internazionali e nello specifico prevede al comma 4: «Fino alla definizione dei procedimenti medico legali riguardanti il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio, al personale (…) è corrisposto il trattamento economico continuativo nella misura intera».
A nome anche di sfortunati colleghi domando alla S.V., al fine di evitare la retorica e di essere pragmatico, se non ritenga necessario e urgente predisporre le opportune iniziative affinchè non sia disattesa la volontà del legislatore.
Con stima e rispetto.
Giovanni Pilloni