Roma, 10 Set 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Uno degli obiettivi della visita di Conte è stato quello di valorizzare il contributo italiano alla sicurezza del Libano. (Segue articolo). – Una visita-lampo del premier Giuseppe Conte a Beirut – che segue le missioni del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, e della vice ministra degli Esteri, Emanuela Del Re – ha voluto riaffermare l’interesse dell’Italia per il Libano e valorizzare la solidarietà dopo la gigantesca esplosione nella capitale.
Inoltre in Libano i soldati italiani sono schierati da 38 anni e a capo dell’Unifil (la Forza di interposizione nel Libano meridionale delle Nazioni Unite con 1200 militari) c’è l’italiano generale Stefano Del Col.
Durante la visita il presidente del consiglio ha visto i principali leader politici del Paese: il presidente della Repubblica, Michel Aoun, con il presidente del Parlamento, Nabih Berri, con il premier dimissionario, Hassan Diab, e con quello incaricato, Mustapha Adib.
Per rispondere all’emergenza dettata dalla devastante esplosione al porto di Beirut del 4 agosto, la Difesa italiana ha disposto l’invio di oltre 500 militari, due navi con elicotteri imbarcati, un ospedale da campo con personale specializzato dell’Esercito, della stessa tipologia di quello impiegato in Italia durante l’emergenza Covid, assetti per la rimozione delle macerie, nuclei Cbrn, un assetto per trasporto in biocontenimento anche in elicottero, un team del Gruppo operativo subacquei del Comsubin con capacità Eod (Explosive Ordnance Disposal – bonifica di ordigni esplosivi) e Cied (Counter-Improvised Explosive Device – contrasto ordigni esplosivi improvvisati), supporto idrografico per i rilievi nel porto a seguito dell’esplosione, un velivolo C-130 dell’Aeronautica militare. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.onuitalia.com/libano-3/