Marina Militare: Gli «astronauti degli abissi» sul fondale del Sebino

Bergamo, 03 Dic 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Margary Frassi – Già recuperati 48 ordigni bellici. (Segue articolo). – Gli «astronauti degli abissi» della Costa Concordia da martedì 26 novembre stanno recuperando gli ordigni bellici inesplosi nei fondali del Corno di Tavernola.

Sono gli stessi palombari che appartengono al Gruppo operativo subacquei (Gos) del Comando subacquei ed incursori della Marina militare (Comsubin) che ha sede a Portovenere e che dispone di sei nuclei Sdai (Sminamento difesa anti mezzi insidiosi) di palombari e artificieri sul tutto territorio nazionale.

Personale altamente specializzato per immergersi in alto e altissimo fondale: con il palombaro fino a 300 metri e con i robot fino a 1.500. Come all’Isola del Giglio dove rimasero più di un anno, sono al comando del capitano di fregata Giovanni Modugno.

Classe 1976, da lunedì è sul Sebino con una quindicina di uomini, tra cui un infermiere e un medico. Operano insieme ai cinque militari del 10° Reggimento Genio Guastatori di Cremona del capitano Domenico Palma addetti al disinnesco e brillamento degli ordigni. In questi giorni hanno già recuperato 48 ordigni bellici.

Perché impiegare tante risorse se questi ordigni sono sui fondali da tanti anni? «Tutte le bonifiche di ordigni inesplosi sono necessarie per ovvie ragioni di sicurezza – sottolinea Modugno –.

In acqua dolce inoltre l’involucro dell’ordigno potrebbe essere meno esposto alla corrosione rispetto al mare e quindi mantenere il massimo della sua pericolosità. Faccio presente che il nostro ruolo non è solo di carattere puramente militare, ma opera quotidianamente a favore della pubblica incolumità». L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ecodibergamo.it/stories/bergamo-citta/gli-astronauti-degli-abissi-nel-sebinogia-recuperati-i-primi-13-ordigni-bellic_1330161_11/

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