Roma, 03 luglio 2022 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Da tempo la Marina Russa effettua manovre nel bacino del Mediterraneo, cosa che desta interesse ma anche preoccupazione. Approfondiamo.
Già a maggio del 2021, l’allora Capo di stato maggiore della Marina Giuseppe Cavo Dragone, oggi Capo di stato maggiore della Difesa, parlava della necessità di aumentare la capacità italiana di proiettare forze nel Mediterraneo, e in particolare della possibilità, se necessario, di poter penetrare le difese di possibili nuove basi russe in Libia e in Siria. La paura è che i russi possano imporre delle cosiddette “bolle” anti access / aree denial (A2/AD), ovvero zone pesantemente difese da sistemi antiaerei e antinave in grado di interdire ampie aree adiacenti – o per lo meno di infliggere gravissime perdite – e rendere così difficoltosa la navigazione alleata nel Mediterraneo.
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