Monti a Napolitano: «Mi dimetto. Lascio dopo il sì alla legge di stabilità». Qualche spiraglio positivo per le prossime riforme dei militari?

 

Roma, 9 dic 2012 – Il premier Mario Monti sale al Quirinale e a sorpresa annuncia: subito dopo l’approvazione della legge di bilancio mi dimetto.Il presidente del Consiglio, rimasto a colloquio in serata con il presidente della Repubblica per oltre due ore, «non ritiene infatti possibile l’ulteriore espletamento del suo mandato e ha di conseguenza manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni». È un passaggio della nota diffusa dal Quirinale al termine dell’incontro tra Napolitano e Monti. L’annuncio è arrivato nel giorno in cui Silvio Berlusconi ha annunciato da Milanello di voler tornare in campo per vincere le elezioni. E ora l’ipotesi è che sivada a votare in anticipo, forse già a febbraio.

«Il presidente del Consiglio – afferma ancora il Colle – accerterà quanto prima se le forze politiche che non intendono assumersi la responsabilità di provocare l’esercizio provvisorio – rendendo ancora più gravi le conseguenze di una crisi di governo, anche a livello europeo – siano pronte a concorrere all’approvazione in tempi brevi delle leggi di stabilità e di bilancio. Subito dopo il presidente del Consiglio provvederà, sentito il Consiglio dei Ministri, a formalizzare le sue irrevocabili dimissioni nelle mani del Capo dello Stato», continua la nota.

Il premier ha poi rilevato che «la dichiarazione
resa ieri in Parlamento dal Segretario del Pdl on. Angelino Alfano costituisce, nella sostanza, un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del Governo e della sua linea di azione».

Dietro la decisione di Monti di dimettersi una volta verificata la possibilità di approvare quanto prima la legge di stabilità, c’è la volontà di non farsi ulteriormente «impallinare, né logorare». È quanto riferiscono fonti che hanno potuto parlare con il presidente del Consiglio, dopo il colloquio al Quirinale. Le stesse fonti, interrogate in merito alla possibilità che il premier scenda direttamente in campo nella campagna elettorale, magari con una propria lista, rispondono: «Su questo ancora nessuna decisione è stata presa». Facendo capire che una riflessione è in corso.

Da parte del presidente Napolitano c’è una doverosa presa d’atto della decisione del presidente del Consiglio e comprensione per le sue motivazioni. È quanto si sottolinea in ambienti del Quirinale in merito all’annunciata decisione del premier Monti di dimettersi.

La nota del Quirinale. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha stasera ricevuto al Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Senatore Mario Monti. Il Presidente della Repubblica – si legge nella nota diffusa dal Colle – ha prospettato al Presidente del Consiglio l’esito dei colloqui avuti con i rappresentanti delle forze politiche che avevano dall’inizio sostenuto il Governo e con i Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.

Il Presidente del Consiglio ha dal canto suo rilevato che la successiva dichiarazione resa ieri in Parlamento dal Segretario del Pdl on. Angelino Alfano costituisce, nella sostanza, un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del Governo e della sua linea di azione.

Il Presidente del Consiglio non ritiene pertanto possibile l’ulteriore espletamento del suo mandato e ha di conseguenza manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni. Il Presidente del Consiglio – è scritto sempre nel comunicato – accerterà quanto prima se le forze politiche che non intendono assumersi la responsabilità di provocare l’esercizio provvisorio – rendendo ancora più gravi le conseguenze di una crisi di governo, anche a livello europeo – siano pronte a concorrere all’approvazione in tempi brevi delle leggi di stabilità e di bilancio. Subito dopo il Presidente del Consiglio provvederà, sentito il Consiglio dei Ministri, a formalizzare le sue irrevocabili dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica.

«Siamo prontissimi a votare il disegno di legge di stabilità stringendo i tempi. Anche qui sta la nostra responsabilità esattamente come avevamo preannunciato a Napolitano e formalmente affermato in Parlamento. Noi ci siamo, Bersani in questo momento così delicato sospenda i toni da campagna elettorale», afferma il segretario del Pdl, Angelino Alfano.

«Di fronte all’irresponsabilità della destra che ha tradito l’impegno assunto un anno fa davanti al paese, aprendo di fatto la campagna elettorale, Monti ha risposto con un atto di dignità che rispettiamo profondamente. Noi siamo pronti ad operare per l’approvazione nei tempi più rapidi della legge di stabilità». E’ quanto dichiara il segretario del pd, Pier Luigi Bersani.

Casini. «Chi pensava di costringere Monti a galleggiare ora è servito». Lo scrive Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, su Twitter. «Zero ricatti, bravo Monti», aggiunge il centrista Roberto Rao.

«La decisione di Monti di dimettersi gli fa onore. Dimostra alto senso di responsabilità istituzionale». Lo dichiara il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini.

«Dimissioni di Monti? È il primo risultato che ha già ottenuto Berlusconi. È un gesto che apprezzo molto. Dell’ultimo anno di azione di Monti questo è il gesto che apprezzo di più. Ha fatto la cosa giusta». Così è intervenuta Daniela Santanchè stasera nel corso della puntata di In Onda su La7.

«Apprezziamo il gesto di Monti di non cedere al ricatto del Pdl, come gli avevamo chiesto. Seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione, con il senso di responsabilità che richiede la gravità del momento». lo dichiara Antonio Borghesi, presidente dei deputati di Idv.

«Monti si dimette, evviva!!! Fine dell’anomalia democratica. Bravo Alfano, avanti così, fino in fondo». Così Roberto Maroni, segretario federale della Lega Nord, su Twitter.

«La notizia dell’intenzione del presidente del Consiglio, Mario Monti, di rassegnare le dimissioni è una buona notizia per tutti i cittadini e, in particolare, per la Lega Nord, unica forza di opposizione che ha sempre contrastato il Governo tecnico fin dal primo giorno del suo insediamento». Lo afferma il presidente dei deputati della Lega Nord, Gianpaolo Dozzo. Dal sito: http://www.ilmessaggero.it

 

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