Nassiriya: Testimonianza di un sopravvissuto

Roma, 12 Nov 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Matteo Carnieletto – Una testimonianza forte di quel 12 novembre che è rimasto nel cuore di un Paese. Segue. – Sono le 10.40 irachene del 12 novembre 2003. In Italia è ancora mattino presto e nessuno pensa a ciò che accade in Medio Oriente, a 4500 chilometri da casa.

A Nassiriya. Eppure questa data cambierà per sempre la storia delle missioni italiane all’estero. Un camion cisterna carico di esplosivo si fa saltare davanti alla base “Maestrale” dei carabinieri.

Una deflagrazione incredibile, resa ancora più letale dall’esplosione del deposito munizioni della base. Fu solo grazie alla mira e al sangue freddo del carabiniere Andrea Filippa, che riuscì a colpire gli attentatori, che il mezzo non sfondò le barriere ed entrò nella base. I morti italiani furono 19, quelli iracheni nove.

Il maresciallo dei carabinieri Antonio Lombardo è miracolosamente sopravvissuto alla strage. Ora ha 43 anni ed è in servizio a Gorizia. Nonostante siano ormai passati 15 anni quel 12 novembre se lo ricorda ancora. Nonostante la paura e la sofferenza, il maresciallo Lombardo non si è mai arreso.

E, all’agenzia Agi, racconta: “Da allora sono tornato a partecipare a missioni, in Kosovo, negli Emirati Arabi, in Afghanistan: cercavo risposte, avevo bisogno di rimettermi in gioco, di capire se e come ero cambiato.

Ma anche se sono passati quindici anni, il ricordo di quella mattina, dell’immane boato prima e del silenzio surreale subito dopo, non si cancella. Come se fosse ieri”.  L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.occhidellaguerra.it/sopravvissuto-nassiriya/

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