Roma, 24 Lug 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Secondo il direttore dell’ULLS 2 di Treviso, Francesco Benazzi, Il numero chiuso introdotto e imposto nelle università, soprattutto nella facoltà di Medicina, sta portando ad una situazione di insostenibilità. Segue. – «Non c’è stata una programmazione adeguata dei numeri chiusi, dovremo importare medici dall’estero». E’ netta la denuncia – da parte dello scienziato Silvio Garattini – delle responsabilità per il gap che si è verificato a livello dell’assistenza sanitaria nel nostro paese.
Garattini ha attaccato la miopia di una politica che non ha considerato le barriere ai corsi universitari di medicina un errore enorme e che pertanto adesso costringerà ad acquisire professionisti da altri paesi del mondo, con tanti saluti a coloro che vorrebbero dare la precedenza agli italiani.
E non vale solo per i medici negli ospedali ma anche per gli infermieri. Che sono sempre più spesso di altri Paesi e continenti con buona pace di chi preferirebbe una valente fiera di professionisti autoctoni, che invece anche questo lavoro lo fanno sempre di meno, perché sempre di meno sono i nostri giovani.
E’ di alcuni giorni fa lo sfogo del direttore dell’ULLS 2 di Treviso, Francesco Benazzi, che sulle colonne del Gazzettino aveva tuonato: «Via il numero chiuso dalla Università o mi vedo costretto ad assumere medici all’estero».
La dichiarazione di Benazzi ha avuto un seguito ai microfoni di Radio Cusano Campus dove, all’interno della trasmissione Open Day, il direttore aveva spiegato la delicata situazione che si vive in Veneto a causa della scarsità di medici in generale e di ginecologi nello specifico. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.farodiroma.it/garattini-con-il-numero-chiuso-alluniversita-litalia-ora-ha-pochi-medici-e-pochissimi-infermieri/