Roma, 17 Mag 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Davide Mattiello – L’affidabilità che lo Stato saprà dimostrare ai suoi cittadini migliori: quelli che per senso di libertà e dignità denunciano. Loro sono un tesoro che vale almeno quanto i miliardi europei. (Segue articolo). – Il Parlamento ha fatto bene qualche giorno fa a tributare un lungo applauso al Cavalier Condorelli per il suo netto e ribadito rifiuto di pagare il pizzo: la solidarietà manifesta è importante in un Paese come l’Italia, nel quale troppo spesso ancora chi denuncia è considerato un “infame” o uno “sbirro”. La solidarietà è tanto più credibile quando si trasforma in scelte concrete e la politica a questo dovrebbe servire.
La normativa italiana volta a sostenere gli imprenditori che si ribellano all’abbraccio mortale dell’usura e del racket è all’avanguardia nel mondo: in particolare nella seconda metà degli anni ’90 con le leggi 108 del 1996 e 44 del 1999 sono stati posti baluardi importanti.
In molti casi questi imprenditori, a causa delle loro denunce, si espongono a rischi estremi che riguardano loro stessi e le loro famiglie, rischi ai quali gli strumenti di sostegno economico ovviamente non rispondono, e per questo esiste una ulteriore normativa specifica: quella che riguarda il sistema di protezione speciale per i Testimoni di Giustizia.
Le norme hanno bisogno di un “tagliando” periodico perché la realtà supera sempre la fantasia del Legislatore, anche il meglio ispirato, e per questo l’attenzione deve essere continua. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/15/litalia-nella-morsa-del-crimine-mafioso-non-vuole-soltanto-solidarieta-vuole-risposte/6196459/