Roma, 14 Gen 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Mauro Indelicato – Creare una forza in grado di evitare nuovi scontri tra le parti in Libia. Segue. – Gli incontri, da soli, non bastano a ridare centralità nel dossier libico. L’Italia ha notato, a sue spese, come nel Paese nordafricano a contare maggiormente siano i supporti di natura militare.
Fayez Al Sarraj più volte ha ripetuto come, a fronte delle minacce e delle operazioni volute da Khalifa Haftar, soltanto la Turchia abbia agito in sua difesa. Ankara, come si sa, ha inviato sul campo militari ed armi, oltre che a milizie prelevate dalla Siria.
L’Italia non può e non vuole dare questo tipo di sostegno. Ma, ed è questo l’ultimo retroscena emerso, si potrebbe procedere con una vera e propria via di mezzo: una missione delle Nazioni Unite.
Il modello della missione Unifil. In tal modo l’Italia darebbe il suo apporto anche al di là di quello politico, metterebbe più uomini sul campo ma con il “cappello” dell’Onu.
Una proposta che, affermano fonti diplomatiche da Tripoli, avrebbe già il parere positivo di Fayez Al Sarraj. Il modello a cui Roma potrebbe fare riferimento, è quello della missione Unifil in Libano. Si tratterebbe di un’operazione dunque comandata dall’Italia, proprio come nel Paese dei cedri.
Qui la missione sopra citata è in vigore dal 2006, a seguito del cessate il fuoco tra Hezbollah e l’esercito israeliano e funge da forza di interposizione tra il confine libanese e quello dello Stato ebraico.
L’idea del governo italiano è quella di creare una forza in grado di evitare nuovi scontri tra le parti in Libia. L’articolo completo prosegue qui >>> https://it.insideover.com/politica/lultima-idea-dellitalia-per-la-libia-una-forza-di-interposizione-onu.html