Roma, 22 Mag 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Lorenzo Vita – Per l’Italia c’è una latente discussione politica sul tema migranti in cui è difficile trovare una quadra, e gli sbarchi a Lampedusa preoccupano il governo su diversi livelli. (Segue articolo). – Ylva Johansson, commissario Ue agli Affari Interni, sbarca con il ministro Luciana Lamorgese in Tunisia. L’obiettivo è quello di provare a intavolare e trattative sui migranti, nodo cruciale per un’estate che si preannuncia bollente sotto il profilo dei flussi migratori.
Ma nel viaggio del tandem italo-europeo in Tunisia rischiano di esserci diverse trappole che possono minare già in radice gli accordi che potrebbero eventualmente essere conclusi da Italia, Ue e governo tunisino.
Il viaggio arriva in un momento molto delicato. Per l’Italia c’è una latente discussione politica sul tema migranti in cui è difficile trovare una quadra, e gli sbarchi a Lampedusa preoccupano il governo su diversi livelli.
Mentre sul fronte tunisino, la crisi posto-coronavirus ha avuto un impatto molto duro nella già fragile economia del Paese, con il rischio poi che molti partiti vedano di pessimo occhio un accordo sulla gestione dei migranti che in Nord Africa ha sempre la percezione di un qualcosa di neocoloniale.
Le tempistiche non sono certamente delle migliori, quantomeno dal punto di vista mediatico. Quanto avvenuto a Ceuta è un campanello d’allarme risuonato non solo in Spagna, ma in tutta Europa e nel Mediterraneo.
E se da una parte Italia ed Europa vogliono evitare che si ripeta un arrivo repentino e a valanga di migranti in altre frontiere Ue, è altrettanto evidente che un accordo sul modello Marocco-Spagna implichi il pericolo che quell’arma di ricatto di Rabat verso Madrid si replichi anche tra Tunisi e Roma. L’articolo completo prosegue qui >>> https://it.insideover.com/politica/migranti-e-tunisia-il-pericolo-del-ricatto-piomba-sullitalia.html