Polizia di Stato: Bavaglio alle divise

Roma, 29 Ott 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Michele Rinelli – Le considerazioni dopo la Circolare del Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli. Segue. – La aspettavamo da tempo e la strage di Trieste ne ha accelerato la divulgazione, sto parlando della circolare del Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli, riguardo all’uso dei social network da parte degli appartenenti alla Polizia di Stato.

Come inevitabile è partito l’embolo della polemica, tra accuse di bavagli e censure la chiave di lettura più gettonata è semplicemente “Guai vostri se vi lamentate on line”.

La questione non è né semplice né banale e tocca elementi di carattere costituzionale ma anche di terzietà delle forze di polizia e di nocumento dell’istituzione stessa ma anche di strumentalizzazioni che toccano sempre le divise, di politica e di governo, dove le voci dissonanti creano o possono creare imbarazzo, quello che alla fine non si vuole tollerare.

La strage di Trieste probabilmente segna un punto di svolta per un motivo tanto semplice quanto banale, se si perde il controllo della notizia i problemi sono molteplici e rischiano di mortificare non solo il ruolo di chi indossa la nostra uniforme ma possono ingenerare timori nella popolazione o vanificare il lavoro di chi dopo dovrà indagare.

Abbiamo sentito tutti la descrizione molto romanzata riguardo la morte di Matteo e Pierluigi da parte di una sedicente poliziotta in servizio quel tragico pomeriggio triestino, nessuno vuole mettere in discussione tale racconto ma quanto può essere pericoloso quel “romanzo criminale”, decontestualizzato, buttato nel clamore social, mischiato con la speculazione giornalistica…L’articolo completo prosegue qui >>> https://paroleingiaccablu.wordpress.com/2019/10/26/bavaglio-alle-divise/

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