Pozzi avvelenati: Tattica per l’annullamento delle Forze Armate

Roma, 20 Nov 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Varco32 – Leggiamo di seguito. – La tattica dei pozzi avvelenati è tipica delle regioni desertiche, o con scarse fonti di approvvigionamento idrico, ed è stata praticata con successo nei secoli, ma è sicuramente vietata dalle Convenzioni Internazionali che regolano i conflitti tra Entità Statuali, quelle che – cioè – riconoscono di dover mantenere un alto livello etico in ogni situazione.

Con questa doverosa premessa, e in termini metaforici, ci saremmo aspettati che l’attuale legislatura rispettasse almeno le convenzioni internazionali in quella che sembra una lotta senza quartiere per giungere all’annichilimento delle Forze Armate nazionali.

Un rispetto che non si nega neanche al più acerrimo nemico, anche se come Istituzione chiaramente deputata ad assolvere compiti costituzionali, le Forze Armate meriterebbero ben altra considerazione.

Il perché di tali affermazioni è ben presto chiarito. La Camera dei Deputati sta esaminando il DDL n. 521 (Servizio Idrico Integrato) con procedura di urgenza votata dall’Assemblea il 2 Ottobre scorso2.

Il tema è sicuramente importante e attiene a problematiche sottoposte a Referendum nel 2011, in cui i cittadini diedero delle chiare indicazioni della volontà popolare, e in questo articolo non si vuole entrare nel merito della materia.

Ciò che lascia letteralmente esterrefatti nell’esame del DDL è la previsione della copertura finanziaria per gli oneri derivanti dall’approvazione del progetto di disposto normativo. Nell’Art. 17, viene previsto – tra l’altro – che almeno 1 MILIARDO di Euro l’anno dovrà derivare dalla riduzione del bilancio del Ministero della Difesa. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.difesaonline.it/evidenza/lettere-al-direttore/pozzi-avvelenati-lannichilimento-delle-forze-armate-italiane

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