Pregiudicato ucciso dopo un conflitto a fuoco con la polizia

Brindisi, 25 Lug 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Michele Rinelli – Il punto di Rinelli sul fatto di cronaca avvenuto a Brindisi. Segue. – La radio che che gracchia, “allarme furto” presso la solita banca, sempre il solito falso! Arrivi sul posto e da lontano scorgi movimenti che non sono tipici del “Nulla di quanto….” , ti avvicini, iniziano gli spari! Adrenalina a mille, i colpi impazzano, sulle lamiere della volante si distingue il rumore dei buchi, diversi tonfi sordi, hai poco tempo, o pensi solo a ripararti o pensi anche a reagire.

Ed ecco allora che reagisci, continuano a spararti addosso, inizia il conflitto a fuoco, 1, 2, 3, 4 e chissà quanti colpi, chi ti fronteggia arretra, scappa, molla tutto e vola via, per terra questa volta rimane un “cattivo”, uno che per vivere ha deciso di delinquere, ucciso da quella calibro 9 che speri sempre di non dover mai utilizzare se non per sparare su un foglio di carta in poligono.

Ed è così che forse è andata a Brindisi dove un pregiudicato locale è rimasto per terra a seguito di un conflitto a fuoco con la volante della questura, un evento che comunque lo vogliate leggere rimarrà indelebile nel cuore e nella mente di chi per salvare la propria vita, e mantenere la legalità, ha purtroppo ucciso una persona.

Un dramma che non fugge alle logiche perverse del nostro sistema, perché chi ha sparato, per difendersi e per difendere la collettività tutta, dovrà, per il momento a suo spese, subire un iter processuale dagli esiti che sappiamo bene non essere sempre scontati. L’articolo completo prosegue qui >>> https://paroleingiaccablu.wordpress.com/2018/07/24/latto-dovuto-non-puo-essere-una-regola/

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