Roma, 3 aprile 2025 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Sta diventando un vero fenomeno di massa, le dimissioni dai comuni che raggiungono numeri importanti, lavoratori che cercano nuovi impieghi meglio retribuiti.
Nei Comuni è record di dimissioni. I dipendenti comunali preferiscono andare a lavorare nei ministeri e nelle altre amministrazioni dove si guadagna di più. A dare l’allarme è l’Ifel, Fondazione Anci, nel suo ultimo studio sui lavoratori dei Comuni. Negli ultimi 17 anni il personale comunale in servizio ha subito una progressiva e sensibile riduzione: rispetto al 2007, quando ammontava a 479.233 unità, è diminuito del 28,7%, con 341.659 unità distribuite su 7.643 Comuni alla fine del 2023. Eppure nel 2022 i sindaci hanno assunto oltre 32mila persone, il dato più alto di sempre, mentre nel 2023 le assunzioni sono state poco meno di 30mila.
L’incremento delle assunzioni è stato bilanciato dalle cessazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, evidenzia lo studio dell’Ifel. Nel 2017-2019, infatti, le cessazioni sono aumentate, passando da 23.314 unità a 33.361 unità, per poi stabilizzarsi, fino al 2022, intorno alle 32mila cessazioni all’anno. In particolare desta preoccupazione la crescita del trend delle unità di personale cessato per cause diverse dal pensionamento, ossia per dimissioni volontarie o passaggi ad altre amministrazioni dove gli stipendi sono più competitivi: nel periodo 2017-2023 si sono dimessi dai Comuni per cause diverse dal pensionamento 95.825 persone.
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