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RICORSO RITENUTA 2,5%
VITTORIA!
Si torna alla buonuscita
Roma, 2 nov 2012 – Pubblicato il decreto legge che recepisce i contenuti della sentenza con cui la Corte Costituzionale accoglieva le ragioni del nostro ricorso.
Il decreto Legge approvato dal Governo del 29/10/2012 e’ disponibile qui >>>
Come noto, dopo tale sentenza talune amministrazioni avevano disposto l’interruzione della ritenuta del 2,5% perché operata illegittimamente.
Per i suddetti motivi è immediatamente intervenuto il Governo Monti attraverso il decreto legge n. 185/2012, il quale, con una clamorosa inversione di rotta, decide di abrogare la disposizione normativa che aveva istituito il passaggio per i dipendenti pubblici dalla Buonuscita al T.F.R.
La conseguenza del ritorno al vecchio regime è quella che la ritenuta del 2,5% torna ad essere legittima in quanto collegata al sistema di calcolo dell’Indennità di Buonuscita.
E’ per tale ragione che viene meno l’interesse a ricorrere tanto che gli stessi ricorsi pendenti verranno estinti d’ufficio come dallo stesso decreto disposto (si precisa che il decreto legge è retroattivo a partire dal 01.01.2011 e pertanto non ci sarà alcuna restituzione di denaro, fatti salvi coloro che sono andati in pensione da quella data).
In sostanza torna tutto come prima, ovvero tutti i dipendenti pubblici, militari inclusi, torneranno in regime di Buonuscita e questo rappresenta un grande successo, superiore a quello che sarebbe derivato dalla restituzione della ritenuta stessa.
Il vecchio regime, infatti, è notevolmente più vantaggioso del T.F.R. per la semplice ragione che l’indennità che verrà percepita dal militare al momento del congedo sarà calcolata sull’ultimo stipendio e non sulla base dei contributi versati negli anni, ovvero del rendimento Istat che, come noto, non offre certamente prestazioni convenienti, e questo ritorno potrà in parte compensare le grandi penalizzazioni connesse alla pensione calcolata con il metodo contributivo o misto.
Anche questo successo, dunque, non può che confermare quanto siano prive di fondamento le continue e ripetute posizioni di taluni organi d’informazione di settore (siti, testate giornalistiche e quant’altro) i quali, per verosimili ragioni strumentali e/o politiche, non perdono occasione per tentare di screditare la nostra attività ed ogni nostra iniziativa.
Ci si auspica che quanto accaduto possa divenire occasione propizia affinchè venga rivisto ogni pregiudizio nei confronti di chi realmente opera incessantemente a favore di una categoria tanto indifesa, così da condividersi quell’unica direzione che non può che essere “la tutela del personale militare”