Roma, 14 Lug 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Le tre proposte per la riforma del sistema previdenziale post Quota 100. (Segue articolo). – A fine anno scade la sperimentazione su Quota 100, un sostanziale flop sia per il numero di aderenti, sia per l’impatto calcolato dalla Corte dei Conti, e andrà trovata la quadra per una riforma del sistema che eviti peraltro il temuto ‘scalone‘.
Governo e parti sociali sono attorno ad un tavolo da diverso tempo, ora si entra nella fase in cui vanno messe nero su bianco le proposte. L’Inps ha presentato le proprie alla Camera, dove il presidente Tridico era impegnato nella relazione annuale.
RdC e lavoro. Il presidente dell’Inps ha spiegato che “i due terzi dei 3,7 milioni di beneficiari del Reddito di cittadinanza, di cui un quarto minori, non risultano presenti negli archivi degli estratti conto contributivi negli anni 2018 e 2019, e sono quindi distanti dal mercato del lavoro e forse non immediatamente rioccupabili”.
Dunque il paradigma secondo cui col Reddito di cittadinanza si sarebbe trovato un lavoro ai percettori era sbagliato in partenza. “La occupabilità dei percettori di RdC, purtroppo, è molto scarsa”, ha ammesso Tridico, uno dei promotori della riforma.
Quota 100 non ha funzionato. Tridico ha poi approfondito l’analisi sul flop di Quota 100. “La misura sperimentale e triennale di Quota 100 ha permesso il pensionamento anticipato di 180 mila uomini e 73 mila donne nel primo biennio 2019-2020.
Dall’analisi del take-up di Quota 100 emerge che la misura è stata utilizzata prevalentemente da uomini, con redditi medio-alti e con una incidenza percentuale maggiore nel settore pubblico”. L’articolo completo prosegue qui >>> https://quifinanza.it/pensioni/riforma-pensioni-le-tre-proposte-inps-in-parlamento/509426/