Roma, 02 Lug 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Marco Petrelli – Fortunatamente nessun italiano perse la vita a Timor Est. (Segue articolo). – Timor Est è un piccolo stato nato appena 20 anni fa, parte dell’Isola di Timor nell’Oceano Pacifico. È teatro di una missione di pace oggi caduta nel dimenticatoio. L’isola si trova a due ore di volo dall’Australia settentrionale e a ventiquattro dall’Italia, dunque lontanissima, e nella quale, sin dall’inizio delle operazioni, era difficile per gli italiani capire quali fossero gli interessi in ballo per il Paese.
L’antefatto. A fine agosto ’99 nell’ex colonia portoghese di Timor si svolge un referendum per l’autodeterminazione e per l’indipendenza della parte orientale dell’isola. Il voto nasce da un accordo fra il Portogallo (dal quale Timor ha dipeso fino al 1975) e l’Indonesia la cui giurisdizione si estende a tutto il territorio isolano.
A supervisionare la consultazione c’è la missione Onu Unamet (United Nations Mission in East Timor). La vittoria schiacciante dei favorevoli all’indipendenza (78,5%) porta a duri scontri: Timor Est è infatti l’unica zona a maggioranza cattolica, in un “mare” musulmano.
Le violenze, perpetrate da milizie filo-governative, investono anche il personale Onu che viene evacuato. Di fronte ad una situazione fuori controllo, con la Risoluzione 1264 il Consiglio di sicurezza ordina di schierare a Timor Est Interfet (International Force East Timor), posto sotto comando australiano. Le prime truppe sbarcano il 20 settembre.
L’Italia. La partecipazione di Roma arriva in contemporanea al coinvolgimento nella missione Kfor (Kosovo Force) e a breve da altri importanti impegni internazionali, come i due teatri africani di Mozambico e Somalia. L’articolo completo prosegue qui >>> https://ofcs.report/spigolature-storiche/timor-est-la-missione-dimenticata-raccontata-dai-protagonisti/#gsc.tab=0