Roma, 10 Feb 2022 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Chiara Ammendola – I massacri delle foibe e quegli oltre 250 carabinieri uccisi. (Segue articolo). – “La cosa più importante è la necessità di ricordare quanto accaduto, di avere memoria di quello che è stato inflitto ai nostri connazionali in quel periodo così buio.
Le nuove generazioni devono avere memoria: lo dobbiamo ai nostri cittadini, alle migliaia di italiani che sono morti così come ai nostri carabinieri”, così il Generale di Brigata Antonino Neosi, Capo Ufficio Storico dell’Arma spiega a Fanpage.it l’importanza del Giorno del Ricordo, che ogni anno, il 10 febbraio, ricorda i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata, quando migliaia di italiani autoctoni della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia furono uccisi a partire dall’8 settembre 1943 e fino al 1947 dalle milizie jugoslave.
Non solo civili ma anche militari come ricorda il Generale Neosi a Fanpage.it che parla di un periodo di terrore per gli abitanti di quelle zone d’Italia che si trovarono a scontare il solo fatto di essere italiani: “Il risultato fu drammatico e non risparmiò nessuno, non soltanto la popolazione, ma tutti coloro che in qualche modo rappresentavano lo Stato italiano, come i carabinieri con le loro stazioni che erano vicini alla gente – spiega il Generale Neosi, direttore del Museo Storico dell’Arma – ma in generale chiunque fosse italiano”. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.fanpage.it/attualita/il-giorno-del-ricordo-i-massacri-delle-foibe-e-quegli-oltre-250-carabinieri-uccisi/