Roma, 30 gennaio 2024 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Da un report del CGIA di Mestre, risulta che le tasse sono in continuo aumento, quest’anno 2024 la pressione fiscale raggiungerà il livello del 44,2%.
Nuovo record per le tasse in Italia. Uno studio della Cgia di Mestre di settembre 2013 rivela che quest’anno la pressione fiscale raggiungerà il 44,2% del Pil, ben 12,8 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini assoluti ciascun italiano – bambini e ultracentenari compresi – verserà nel corso del 2013 un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.629 euro: il 120% in più di trent’anni fa.
I motivi di questo costante aumento sono molteplici ma diversi studiosi concordano nell’attribuire grandi responsabilità al fallimento della riforma in senso federalista dello Stato italiano. Un’analisi di Confcommercio e del Cer (Centro Europa Ricerche), sempre del 2013, rileva come negli ultimi 20 anni – da quando la prima legge Bassanini diede avvio al decentramento amministrativo e alla semplificazione burocratica, passando per la riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 e per la legge sul federalismo fiscale del 2009 – le tasse locali siano quintuplicate. Il gettito è cresciuto da 18 a 108 miliardi.
Questo non sarebbe di per sé preoccupante, perché devolvendo funzioni e competenze dallo Stato centrale a Regioni, Province e Comuni è naturale che le tasse locali aumentino. Di contro le tasse dello Stato centrale dovrebbero diminuire. Invece – ed è questo il dato inquietante – anche le tasse statali sono aumentate, quasi raddoppiate nello stesso periodo (+95% sempre secondo lo studio di Confcommercio e Cer).
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