Le nuove minacce per le attività marittime

Roma, 28 aprile 2024 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo)  – L’evoluzione delle attività belliche in medio oriente e i nuovi gruppi terroristici, che attaccano le navi, apre a nuovi scenari in relazione proprio delle minacce marittime.

ra questi ultimi va sottolineata l’iniziativa degli Houthi che, mossi da ragioni politico strategiche dichiarate legate al conflitto in corso a Gaza, hanno messo in atto azioni offensive nel tentativo di ostacolare selettivamente il transito marittimo commerciale lungo le rotte del Mar Rosso meridionale e del Golfo di Aden (Anti Access/Area Denial – A2/AD).

In tale ambito, non avendo alcuna Marina, gli Houthi non intervengono direttamente in mare ma operano “da remoto”, impiegando un’ampia gamma di droni e missili antinave, sia balistici (Anti Ship Ballistic Missile ASBM, che rientrano nella categoria degli Short-Range Ballistic Missile SRBM), con profilo di volo a U rovesciata, caratterizzato da notevole ripidità dell’angolo di avvicinamento al bersaglio ed elevata velocità finale, sia con tradizionale traiettoria sea skimmer, ovvero con profilo di volo che, generalmente, porta il missile vicino alla superficie del mare, al fine di rendere più difficoltosa la scoperta con radar o con sensori infrarossi, anche se i radar hanno ormai circuiti MTI (Moving Target Indication) in grado di localizzare bersagli veloci in avvicinamento, anche se a bassa quota.

Le operazioni marittime

Allo scopo di ostacolare la strategia A2/AD degli Houthi, tornati aggressivamente sulla scena internazionale, il mondo occidentale ha inviato le proprie navi militari a pattugliare quelle acque e a difendere un principio irrinunciabile quale quello della libertà di navigazione.

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