Uranio impoverito: Lorenzo Motta incontra il Ministro Trenta

Roma, 06 Mar 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Silvia Buffa – Lorenzo Motta si scontra dal 2005 con le istituzioni perché venga riconosciuto che il suo linfoma di Hodgkin è dovuto alle missioni all’estero. (Segue articolo). – «Ammalato per? Se posso…». È da poco passata l’una di notte quando Lorenzo Motta riceve questo messaggio. È l’uno giugno 2018, e una cosa del genere, lui, la aspetta da ben 14 anni.

E quasi non riesce a credere ai suoi occhi. Quella che glielo sta domandando, rispondendo a un suo messaggio privato su Facebook, infatti non è un contatto qualunque sul più comune social network di oggi. A domandare, stavolta, è Elisabetta Trenta, attuale ministra della Difesa.

«Avevo davvero bisogno di questo». Di considerazione, di un paio di ore per raccontare la sua storia, quella di un militare tornato dalle missioni all’estero con una patologia che lo taglia fuori dalla marina militare, il linfoma di Hodgkin.

Un militare che combatte da 14 anni perché il suo tumore venga dichiarato dipendente dall’esposizione alle nanoparticelle di metalli pesanti. Un militare che dalla sua parte ha due gradi di giudizio favorevoli, quello di primo grado del Tar Lazio che gli dà ragione e quello del Consiglio di Stato, oltre a numerosi casi analoghi al suo già ampiamente riconosciuti.

«Ho contattato tutti i ministri che ci sono stati prima di lei negli ultimi anni – racconta Motta -, non mi ha mai risposto nessuno. La Russa, Pinotti, niente. Con quest’ultima si era anche speso il mio comandante a Palermo. Ma solo silenzio».

Per lo Stato è come se lui non esistesse. L’articolo completo prosegue qui >>> https://palermo.meridionews.it/articolo/75298/militare-vittima-non-riconosciuta-di-uranio-impoverito-dopo-14-anni-di-attesa-lincontro-con-la-ministra-trenta/

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