USB: soppressione del Corpo Forestale un fallimento annunciato

Roma, 27 Giu 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – La riforma del Corpo forestale dello Stato e il suo accorpamento nell’Arma dei Carabinieri è la cronaca di un fallimento annunciato, da Usb Vigili del Fuoco Nazionale. Seguiamo. –  La soppressione del Corpo Forestale risulta a oggi un delitto di Stato, che alle porte della seconda estate calda senza unità, mezzi scadenti e senza la professionalità dei forestali, arrestati dall’Arma dei carabinieri e finiti tra le grinfie della riforma Madia, ci preoccupa oltremodo.

Sperare che il governo si ravveda ponendo rimedio al più presto perché la salvaguardia del paese è un dovere di tutti traspare dalle parole del presidente della commissione Affari costituzionali Maurizio Cattoi.

Nel frattempo qualcuno dovrebbe scrivere nell’agenda del ministro Salvini, oggi in Libia, che i vigili del fuoco avrebbero bisogno di un ministro dell’Interno con il quale interlocuire.

La riforma del Corpo forestale dello Stato e il suo accorpamento nell’Arma dei Carabinieri è la cronaca di un fallimento annunciato. Noi siamo stati facili profeti: era chiaro a tutti che la scelta del governo Renzi non aveva nulla a che fare con la salvaguardia del territorio.

L’enorme superficie boschiva incendiata nel 2017, le incombenze legate alla gestione della fauna e della biodiversità, oltre che del patrimonio forestale, indicano che è necessario restituire dignità e autonomia a un corpo specializzato che nei decenni ha rappresentato un fondamentale presidio di tutela dell’ambiente e dell’incolumità delle persone, garantendo la presenza e la prossimità necessarie a una corretta gestione del territorio. L’articolo completo prosegue qui >>> http://vigilidelfuoco.usb.it/index.php?id=20&tx_ttnews[tt_news]=103294&cHash=2d444d62da&MP=63-607

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