Roma, 29 Mag 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Dario Balotta – Molti misteri e molte verità nascoste avvolgono da anni questa tragica vicenda della strage di Ustica: un “Muro di Gomma”. (Di seguito l’articolo). – Ci sono anche interessi legati alla volontà (o quantomeno al proposito) di difendere da una nascente concorrenza l’allora solido monopolio Alitalia dietro le manovre di depistaggio che, nel 1980, tentarono di spiegare la strage di Ustica con la tesi del “cedimento strutturale”? Non è forse un interrogativo nuovo, ma certo la Cassazione lo ha riportato recentemente alla ribalta.
Ecco perché: la Corte suprema ha condannato il ministero della Difesa e quello dei Trasporti per “omesso controllo e sorveglianza dei cieli sull’area di navigazione aerea attraversata dal Dc9 sui cieli di Ustica”. I due dicasteri dovranno risarcire la compagnia aerea Itavia, fallita dopo l’abbattimento del suo Dc9 colpito il 27 giugno 1980 da un missile che provocò la morte di 81 persone.
Dopo 38 anni di attesa bisognerà però aspettare ancora qualche mese per sapere se i 265 milioni di indennizzo sono una somma giusta per risarcire la compagnia.
Intanto, però, si può osservare che con questa sentenza lo Stato ammette una sola colpa – quella relativa alla dinamica dei fatti della sera di quel 27 giugno – mentre non viene spiegato quale ragione (di Stato?) impedì di dire subito quel che già si sapeva o quantomeno da subito si sospettò; e cioè che fu un missile a colpire il Dc9. Era noto che sul Tirreno erano in corso esercitazioni militari e che in quei giorni la portaerei francese Clemenceau incrociava proprio quelle acque. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/27/ustica-lo-stato-ammette-la-colpa-ma-non-spiega-il-perche-di-tanto-mistero/4384627/