Vicenda dei Marò: Testimonianze fotocopia da parte di presunti testimoni e proiettili non compatibili

Roma, 14 Mag 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Una serie di misteri che danno l’idea di un processo tutt’altro che equo. Segue. –  Dettagli assurdi, ai limiti dell’inverosimile, quelli che stanno emergendo nel corso del processo intrapreso dall’India nei confronti di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò protagonisti per mesi delle cronache internazionali.

Dalle carte depositate al Tribunale Internazionale per il Diritto del Mare di Ambuergo da parte dei legali indiani, ecco infatti fare capolino elementi come testimonianze fotocopia da parte di presunti testimoni, che avrebbero rilasciato sostanzialmente la stessa identica dichiarazione, ma soprattutto un allegato che riporta l’autopsia svolta sul corpo dei due pescatori uccisi e dalla quel è possibile stabilire che non furono i fucilieri italiani ad aprire il fuoco.

Le testimonianze, innanzitutto. In un articolo a firma di Lorenzo Bianchi, il Quotidiano Nazionale riassume le deposizioni di chi avrebbe assistito alla scena. Resoconti che si assomigliano in maniera quasi sovrapponibile, con i “sailors”, i marinai, accusati del duplice omicidio.

A parlare erano stati il comandante del peschereccio, Freddy Bosco e il marinaio Kenserian, secondo i quali la loro imbarcazione era finita sotto “il fuoco non provocato e improvviso dei marinai Massimiliano Latorre e Salvatore Girone della Enrica Lexi”.

Nel verbale, innanzitutto, entrambi hanno scritto erroneamente “Lexie”, un errore insolitamente identico. Così come identiche sono espressioni utilizzate come “tragica morte”, “indicibile miseria”, “perdita di introiti”. Tutto perfettamente uguale.

E poi c’è il proiettile: nell’autopsia che l’anatomo patologo K. S. Sasika aveva svolto sui due pescatori uccisi si legge, infatti, che il proiettile estratto dal cervello di Jalestine sarebbe troppo grande per essere uscito dalle armi dei fucilieri di marina.  L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilparagone.it/esteri/testimonianze-e-proiettili-non-compatibili-la-farsa-del-processo-ai-maro/

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