CONTROLLO FRONTIERE MARITTIME/L’amarezza dei militari indagati: “Salviamo vite e ci accusano”. La vicenda del naufragio dell’ottobre 2013 in cui morirono più di 250 migranti continua a far discutere. Sconforto e amarezza tra i militari sotto inchiesta

 

Roma, 23 ott 2017 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – La vicenda del naufragio dell’ottobre 2013 in cui morirono più di 250 migranti continua a far discutere.

Per quella tragedia in mare sono sotto inchiesta alcuni militari della Marina che a dire della Procura avrebbero tardato nei soccorsi girando l’sos richiesto da un peschereccio pieno di migranti alle autorità di Malta. A essere messa sotto accusa è la nave Libra, un’imbarcazione che più di ogni altra ha salvato vite umane nel Mediterraneo.

Alle 12:56 un naufrago siriano chiama le autorità italiane per chiedere soccorso con un telefono satellitare. Alle 13:05 le autorità maltesi però prendono il controllo delle ricerche. Da questo momento, secondo gli inquirenti unaserie di passaggi burocratici blocca la macchina dei soccorsi. Ed è a questo punto l’inetrevento rapido salta. Alle 17:07 il peschereccio si ribalta. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.ilgiornale.it/news/cronache/lamarezza-dei-militari-indagati-salviamo-vite-e-ci-accusano-1322342.html

 

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