Cronaca: Pescatori siciliani incarcerati in Libia, il dramma dei familiari

Roma, 30 Set 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – I pescatori mazaresi sono stati accusati di essere trafficanti di droga, dieci giorni dopo il fermo: un’accusa falsa, secondo i parenti. (Segue articolo). – I loro cari sono nelle carceri libiche da quasi un mese, senza aver fatto nulla di male, e ora chiedono al governo di intervenire in modo risolutivo. “Le parole non servono più, devono liberarli”, dicono a “Quarta Repubblica” i familiari dei dieci pescatori di Mazara Del Vallo, fermati in mare dalle milizie libiche il primo settembre e trattenuti nelle galere di Bengasi con l’accusa di traffico di droga.

“Mi figlio mi ha chiesto aiuto, mi ha detto che lì non possono restare”, racconta in studio la mamma di Pietro, uno dei due comandanti dell’imbarcazione sequestrata dai libici. “Io ho già perso in mare un figlio, devono liberarli – aggiunge la donna che poi denuncia – Siamo tutti disperati, avevamo fiducia nel governo, ma ci hanno tradito tutti, ci hanno abbandonato”.

I pescatori mazaresi sono stati accusati di essere trafficanti di droga, dieci giorni dopo il fermo: un’accusa falsa, secondo i parenti. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/pescatori-siciliani-incarcerati-in-libia-il-dramma-dei-familiari-le-parole-non-bastano-pi-il-governo-ci-ha-tradito_23508757-202002a.shtml?fbclid=IwAR02zYY4KxU_VDOZxUXxRdj2DQXpqJ2QwH3qK1M2N_hKXja-_7UWKm_wk0U

Ricevi direttamente sul tuo cellulare i nostri articoli

clicca qui sotto per unirti alla comunità www.forzearmate.org

Seguici su Telegram unisciti al canale sideweb e forzearmate.org

Condividi questo post