Roma, 21 Apr 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Pasquale Preziosa – “L’Italia, in particolare, dovrebbe interrogarsi, dopo l’Afghanistan e con la pandemia ancora in corso, sulle linee da seguire per garantire livelli di Sicurezza nazionale adeguati al nuovo quadro mondiale”. (Segue articolo). – Volge al termine la lunga guerra in Afghanistan iniziata dopo l’11 settembre 2001 con lo scopo di abbattere il terrorismo di al Qaeda ed eliminare la governance talebana.
Dopo quasi venti anni di combattimenti, addestramenti e danni collaterali prodotti, il risultato raggiunto è stato di molto inferiore rispetto alle aspettative iniziali: l’Afghanistan verrà lasciato nelle mani dei governativi con i talebani pronti alle porte per riguadagnare la “governance” temporaneamente persa.
L’Italia, nell’ambito anche delle coalizioni internazionali, concluderà il periodo afghano con oltre 50 morti, molti feriti gravi e un costo finanziario di circa 8 miliardi di euro. I risultati politici ottenuti in Afghanistan dopo vent’anni di impegno sono risultati non all’altezza delle aspettative.
In aggiunta, il terrorismo di al Qaeda si è sparso in altre zone del globo e un nuovo integralismo radicale ha preso piede (l’Isis) soprattutto in Africa. L’azione militare che doveva conquistare la mente e il cuore della popolazione afghana non ha prodotto i cambiamenti auspicati sul sistema.
Sul piano storico, gli Stati Uniti e gli alleati escono dall’Afghanistan con gli stessi negativi risultati dell’Urss nel periodo di impegno 79-89, ma con maggiori spese che hanno inciso in modo elevato sui debiti pubblici, indebolendo così i processi di competizione internazionale in atto.
In Afghanistan non c’era da vincere nulla e nulla si è vinto, anche il contrasto alla produzione di oppio è stato perso. L’articolo completo prosegue qui >>> https://formiche.net/2021/04/afghanistan-mali-africa-preziosa/