Roma, 25 Lug 2018 – (Pubblichiamo un estratto della seguente lettera da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – da Sen. Vincenzo D’Arienzo – Di seguito la lettera inviata dal Sen. Vincenzo D’Arienzo alla direzione della testata di difesaonline.it. Segue. – Egregio Direttore, dopo la riforma delle Forze Armate ed il riordino delle carriere, sono convinto che quanto interesserà i nuovi diritti sindacali nel mondo militare sia la logica conseguenza di un percorso che sta rinnovando il comparto.
Interpreto la sentenza della Corte Costituzionale come l’opportunità per esprimere diritti che completeranno il connubio inscidibile che lega il personale ai vertici, già uniti nel raggiungimento del medesimo obiettivo.
L’occasione che si presenta dovrà cogliere le migliori esperienze e riflettere le criticità rilevate per volgerle a supporto di uno strumento che serva al miglioramento dell’efficienza del comparto difesa e sicurezza.
D’altronde, è nelle cose che l’associazionismo sindacale militare diventerà parte integrante del sistema militare.
Mi permetto alcune sollecitazioni per favorire il dibattito che dovrà accompagnare la riforma, in modo che il delicato passaggio sia vissuto in ogni luogo a supporto di quanto il Parlamento dovrà fare.
Penso che le associazioni sindacali militari possano essere formate da militari in servizio ed in congedo e, perché no, possano essere rappresentative di interessi anche in più Amministrazioni militari. Sono convinto, invece, che la rappresentanza sindacale diretta debba essere espressa da Organismi formati da militari in servizio eletti da militari in servizio.
In concreto: un’associazione sindacale esprime i propri contenuti ed offre il proprio contributo all’interno di un’Amministrazione militare attraverso il voto che determina la composizione degli Organismi sindacali che sono a tutti gli effetti parti sociali. Il seguito della lettera prosegue qui >>> http://www.difesaonline.it/evidenza/lettere-al-direttore/diritti-sindacali-dei-militari-i-delegati-devono-poter-svolgere-il