Droni: L’Italia divisa sui droni militari

Roma, 05 Set 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Corrado Fontana – Industria del drone militare in fermento: l’Italia mostra una strategia confusa. (Di seguito l’articolo). – Tutti contro tutti, o quasi, nella guerra dei droni militari. Perché mentre il mercato decolla in tutto il mondo, l’Italia non mostra una linea strategica univoca.

Al massimo, i più ottimisti potrebbero definirla “versatile”. Compriamo dall’America un “usato sicuro”, spingiamo il drone europeo con Leonardo e teniamo in vita Piaggio Aerospace grazie agli arabi.

Piaggio appesa allo “schema di decreto” Pinotti. Da un lato, infatti, i droni «stiamo cercando di costruirli» spiega a Valori Francesco Vignarca, coordinatore nazionale della Rete Italiana per il Disarmo – con l’ex Piaggio Aero Industries oggi Piaggio Aerospace.

Un’azienda definita “decotta” da alcuni eppure acquisita – mutando nome – dagli Emirati Arabi nel 2014, quando già era in profonda crisi e il governo Renzi benediceva l’operazione in nome del suo salvataggio.

Piaggio Aerospace ha sviluppato un primo prototipo di drone, chiamato P1HH HammerHead, il quale ha avuto però qualche incidente di percorso (è affondato in mare nel volo di prova, ndr).

«Il sospetto – prosegue Vignarca – è che gli Emirati Arabi, che difficilmente avrebbero ricevuto certe tecnologie dagli USA, abbiano acquistato questo comparto di Piaggio proprio per sviluppare droni. E che quindi la versione successiva del primo prototipo, il P2HH potrebbe essere sviluppata come drone armato».

A possedere il 100% di Piaggio Aerospace è Mubadala Development Company, fondo sovrano del governo di Abu Dhabi, e l’azienda, che un tempo costituiva un’eccellenza nella produzione di aerei civili d’alta gamma, ha puntato tutto sui velivoli militari senza pilota per risollevarsi. L’articolo completo prosegue qui >>> https://valori.it/italia-divisa-sui-droni-militari-e-piaggio-aerospace-resta-appesa-alla-politica/

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