Droni militari italiani

Roma, 02 Giu 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Vediamo da questo articolo quali e quanti sono i droni in dotazione alle nostre Forze Armate. (Segue testo). – Di quali e quanti droni dispongono le Forze Armate Italiane? Quanto sono costati in tutto, quale il costo di macchina? Quali sono le problematiche legate al programma di acquisizione di venti nuovi droni Piaggio Aerospace (su cui l’osservatorio MIL€X è stato audito il 30 maggio in Parlamento nell’ambito dei lavori dalle Commissioni speciali per l’esame di atti del Governo)?.

Per rispondere a queste domande abbiamo realizzato questo Dossier [vedi pdf a lato da scaricare], allo scopo di fornire un agevole strumento di informazione sul mondo degli APR (Aerei a Pilotaggio Remoto, così li chiamano i militari) in dotazione alle Forze Armate italiane.

Dai primi UAV (Unmanned Aerial Vehicles) da ricognizione tattica lanciabili da catapulta come il Mirach 26 e Mirach 150 (in servizio dal 2000 fino a pochi anni fa), ai loro più moderni successori come lo Strix e il Bramor (con la loro caratteristica forma a “V”) e al più grande Shadow 200.

Dai Micro e Mini UAV spalleggiabili dell’Esercito ad ala rotante (Sixton, Asio e Spyball) e ad ala fissa (Crex-B e Raven), ai giganteschi droni NATO Global Hawk da ricognizione strategica basati a Sigonella.

Dai progetti europei (che tali rimarranno) come l’avveniristico drone stealth nEUROn o il MALE 2025 appena presentato a Berlino – passando per il progetto nazionale del P1HH – fino agli ormai famosi e famigerati droni americani Predator e Reaper (“predatori” e “mietitori”), finora usati dall’Italia solo in missioni di ricognizione ma che stanno per essere armati con bombe e missili. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.girodivite.it/Il-dossier-MILEURX-sui-droni.html

Condividi questo post