Il giallo del militare suicida. “Rubata lettera accuse a ufficiali di Kabul”. Il papà di Callegaro denuncia il furto. Raid sulla tomba

 

Roma, 8 dic 2016 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Una lettera spedita, regolarmente recapitata ma scomparsa nel nulla dopo un misterioso furto in casa. È quella inviata dal maggiore Marco Callegaro ai genitori residenti a Gavello, nel Rodigino, da Kabul, dove il militare operava. Una missiva nella quale si parlava non solo di dissidi con tre ufficiali, ma anche di una truffa commessa sul livello di blindatura di tre veicoli commerciali rispetto alle caratteristiche pattuite nel contratto di noleggio con una ditta afghana. Si arricchisce di un nuovo giallo la vicenda del militare polesano che nella notte tra il 24 e il 25 luglio 2010 venne trovato morto nel suo ufficio all’aeroporto di Kabul, ucciso da un colpo di pistola. Proprio dal presunto suicidio ha preso il via l’inchiesta della Procura militare di Roma, che vede indagati sei ufficiali per truffa militare aggravata. I genitori del 37enne, Rina e Marino, non hanno mai creduto alla versione ufficiale del suicidio. Anzi, il padre ha rilanciato il caso parlando in tivù della lettera spedita dal capitano pochi mesi prima della sua morte, e nella quale Callegaro avrebbe scritto di aver avuto dei contrasti con tre ufficiali. L’articolo completo prosegue qui >>> http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2016/1-dicembre-2016/giallo-militare-suicida-rubata-lettera-accuse-ufficiali-kabul-2401099191965.shtmlù

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