Roma, 26 Gen 2022 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Giusy Criscuolo – Come si fa a diventare operatori del CPT. Ce lo spiega il Maresciallo Bruno Tramontana. (Segue articolo). – Parlando con il Maresciallo Bruno Tramontana (5° Reggimento Lancieri di Novara) che attualmente, si trova in Kosovo, abbiamo avuto modo di apprendere come sia possibile diventare Close Protection Officer (CPO), figura che viene poi inquadrata nello schieramento del Close Protection Team.
Il tutto nella missione NATO- KFOR. Da quanto apprendiamo questo primo passaggio ci fa evincere che uno dei requisiti fondamentali per entrare a far parte della fase iniziale del corso, consiste nell’essere personale già preparato, sul quale poter lavorare nello specifico, senza dover partire dalle basi.
Come si fa a diventare operatori del CPT? Prima di fare il corso finale con personale istruttore qualificato, viene effettuata una ricerca all’interno delle varie unità, dove sarà individuato personale motivato e che possiede delle capacità tecnico professionali idonee ad effettuare lo stesso.
I requisiti, quelli tecnico/professionali, sono necessari e abilitanti per superare le prime selezioni del corso. Le attività che gli aspiranti andranno a svolgere, durante il corso sono focalizzate sulle procedure tecniche e sulle pratiche necessarie per lo svolgimento della mansione. In particolare viene posta l’attenzione all’impiego delle armi in dotazione (ex. la pistola pb 92 fs e il fucile arx 160).
L’addestramento ha lo scopo di affinare le tecniche di tiro, di precisione, il maneggio armi che si associa ad un’intensa attività sportiva con lo scopo di raggiungere una preparazione fisica tale da poter operare anche in condizioni di stress.
L’Esercito italiano organizza questi corsi (scorta e tutela Vip) per rispondere alle necessità di impiego in tutte le operazioni all’estero in cui si renda necessario garantire la tutela fisica dei vari comandanti in missione. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.reportdifesa.it/kosovo-il-close-protection-team-nella-missione-kfor-nato/