La faccenda del 25 aprile a Viterbo: Il punto di Marco Bertolini

Roma, 05 Mag 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Marco Bertolini – La questione del Generale Riccò. Segue. – Tirata per la giacchetta, il Ministro della Difesa Trenta è finalmente intervenuta sulla faccenda del 25 aprile a Viterbo.

L’ha fatto con un esercizio di cerchiobottismo ammirevole, esprimendo stima per il generale Riccò ma associandolo comunque al Presidente dell’ANPI locale nell’accusa di avere adottato “comportamenti non adeguati al contesto delle celebrazioni”, con il conseguente rischio di strumentalizzazioni.

In merito alle notizie riportate dal Giornale circa una presunta inchiesta a carico del Comandante dell’AVES, ha voluto poi precisare che “non è stata aperta nessuna inchiesta, ma come previsto dalla legge, le autorità militari competenti dovranno avviare una procedura di accertamento dei fatti”. Cioè un’inchiesta, appunto.

Infine, da sperimentata soldata, ha inzeppato un bel fervorino nei confronti dei nostri militari che rischiano il sacrificio della propria vita ecc.. ecc..

Peccato. Ha perso una bella occasione per dimostrare un rispetto per le Forze Armate che, al di fuori della cerchia ristretta dei suoi collaboratori – certamente più informati di noi – fino ad ora non si è avuto gran modo di apprezzare, a quel che mi si dice.

Perché vede, Signora Ministro, non è successo nessun incidente che richieda l’avvio di accertamenti da parte della autorità militari, e tra uomini d’onore dovrebbe bastare una semplice telefonata al Gen.Riccò per sentire il suo racconto e per congratularsi con lui per la signorilità con la quale ha sottratto le unità sotto la sua responsabilità ad una odiosa strumentalizzazione. L’articolo completo prosegue qui >>> http://www.difesaonline.it/evidenza/punti-di-vista/occasione-persa-peccato

 

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