Lavoro in smart working per un italiano su 3: Cosa cambia da maggio

Roma, 03 Mag 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Francesca Barbieri – Dai permessi a ticket fino al diritto alla disconnessione e al voucher baby sitter. (Segue articolo). – Primo maggio festa dello smart working, almeno per un lavoratore su tre. Con il lockdown è stato la chiave a stella per la tenuta del mercato del lavoro.

Passata l’emergenza sanitaria per molti italiani il “telelavoro” è rimasto comunque la regola, tanto che a oltre un anno dallo scoppio della pandemia da Coronavirus in Italia ci sono ancora 5,4 milioni di lavoratori dipendenti “agili” (oltre 7 milioni se si considerano anche gli autonomi, il 32% del totale) secondo le stime della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, rispetto ai 500mila dell’era pre Covid e agli 8 milioni di marzo 2020.

Per oltre 7 aziende su 10 i vantaggi dello smart working superano le criticità tanto che il 68% – secondo un’indagine condotta dall’Associazione dei direttori del personale Aidp – ha deciso che prolungherà le attività da remoto anche nella fase di ritorno ad una “nuova normalità”.

Dalla procedura per richiederlo alle regole per i dipendenti pubblici, dal diritto alla disconnessione ai buoni pasto, vediamo in 10 domande e risposte i punti chiave del lavoro agile, destinati a restare anche quando sarà finita l’emergenza.

1) Fino a quando è possibile fare smart working senza accordo individuale? Cosa succederà dopo? Il decreto legge 22 aprile 2021, n. 52 (decreto Riaperture) ha prorogato lo stato di emergenza al 31 luglio 2021 (articolo 10, comma 1): è stato così esteso a questa data il termine per l’utilizzo della procedura semplificata di comunicazione dello smart working. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilsole24ore.com/art/lavoro-smart-working-un-italiano-3-tutte-novita-10-domande-e-risposte-AEIPGYB

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