Viterbo, 05 Mag 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Antonio Li Gobbi – L’infinito e discusso caso del Gen. Riccò. Segue. – I fatti di Viterbo del 25 aprile sono ormai noti a tutti. Non voglio commentare in questa sede come sia possibile che in occasione della Festa della Liberazione si continui a consentire ad un’organizzazione pseudo-politica (ma ben foraggiata con soldi pubblici) di prendere la parola in nome di tutti i “resistenti”, che non rappresenta e non ha mai rappresentato! Ma il discorso sarebbe troppo lungo….
Ciò che lascia amareggiati è stato invece il comportamento della dottoressa Trenta, attuale ministro della Difesa. Con una dichiarazione che sia Ponzio Pilato che Pietro Badoglio le avrebbero sicuramente invidiato, colei che è a capo del Dicastero della Difesa, ha scritto su Facebook con discutibile equilibrismo: “credo che entrambi (ovvero, il generale Riccò e il presidente provinciale dell’ANPI di Viterbo, Mezzetti) abbiano adottato comportamenti non adeguati al contesto delle celebrazioni”. Sicuramente lo era quello di Mezzetti, che accusava i soldati della Coalizione di cui l’Italia fa parte di aver ammazzato più civili dei Talebani.
Sfugge a tal proposito cosa venga imputato a Riccò, peraltro decorato proprio per le operazioni in Afghanistan con la Croce d’Oro al Merito e la Croce di Bronzo al Merito dell’Esercito, dopo aver ottenuto la Medaglia di Bronzo al Valor Militare per il suo comportamento durante la battaglia del check-point, a Mogadiscio il 2 luglio 1993.
Non contenta, la dottoressa Trenta continua: “I militari dovrebbero rimanere sempre al di fuori delle dispute di natura politica”. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.analisidifesa.it/2019/05/25-aprile-ponzio-pilato-a-palazzo-baracchini/