Roma, 11 gen 2015 – Una riorganizzazione del Pentagono statunitense che si presta ad alcune interpretazioni non particolarmente rassicuranti. Succede che l’intelligence a stelle e strisce abbia deciso di ristrutturare la sua presenza in Europa: meno basi e meno personali in molti paesi, questo per esigenze di bilancio. Inoltre l’eliminazione di strutture ormai obsolete. Ma al ridimensionamento ci sono due eccezioni: Italia e Germania, dove al contrario il numero dei soldati statunitensi è destinato a salire.
Più soldati – Nel dettaglio, nel Belpaese arriveranno circa altri 200 soldati, che si aggiungeranno ai 10.700 già presenti. In Germania, invece, ne arriverà qualche centinaia in più. Un rafforzamento che, stando a quel che afferma il Corriere della Sera, sarebbe una risposta alla maggiore aggressività della Russia dopo i recenti (e mai interrotti) conflitti in Ucraina. Il ministro della Difesa Usa, da par suo, preferisce parlare soltanto di una riorganizzazione per rendere più efficiente il dispositivo bellico, ossia per conservare la medesima capacità operativa, pur sforbiciando il personale.
L’allarme nucleare – Il riordino in Europa farà risparmiare alla Casa Bianca circa mezzo miliardo di dollari l’anno. Cifra che verrà però più che compensata dallo stanziamento del Congresso per rassicurare con una presenza più massiccia della Nato i Paesi che si sentono minacciati dalla Russia, le repubbliche del Baltico e la Polonia. Su quei confini l’aria resta tesa, e c’è anche chi si spinge più in là. Mikhail Gorbaciov, per esempio. Il premio Nobel e padre della perestrojka, in un’intervista, lancia un pesante allarme. Secondo Gorbaciov l’Europa sta sottovalutando il rischio che le tensioni in Ucraina possano degenerare: “Non supereremo indenni i prossimi anni se qualcuno perde il controllo dei nervi in questa situazione che è già surriscaldata”, ha spiegato per poi aggiungere che “rischiamo un conflitto nucleare”. L’articolo continua qui >>> http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/11741178/Pentagono–piu-militari-in-Italia.html