Politica: Il 5G e la scelta geopolitica dell’Italia

Roma, 14 Ott 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Marco Maldera – L’analisi di Marco Maldera del Center for Cyber Security and International Relations Studies dell’Università di Firenze. Segue. – La guerra commerciale che cela il confronto per il dominio tecnologico e del 5G in atto tra Cina e Stati Uniti si inserisce in un contesto geopolitico e geoeconomico ben preciso ed interessa direttamente il Vecchio Continente.

Se da una parte quest’ultimo rientra sotto l’ombrello securitario della Nato a guida statunitense, dall’altra molti paesi europei hanno incrementato notevolmente le proprie relazioni economiche con il gigante asiatico, specialmente negli ultimi anni.

Parlare di 5G vuol dire parlare di punti di Pil e posti di lavoro traducibili, secondo uno studio della Commissione europea, in benefici sino a 113 miliardi di euro l’anno già dal 2025.

Ma oltre a riguardare crescita economica e competitività, il tema ha forti implicazioni sulla sicurezza e da tempo Washington esercita la propria pressione sugli alleati – non solo europei – sottolineando le minacce derivanti dal 5G di produzione cinese: aziende leader del Paese asiatico sono Zte e Huawei, con quest’ultima accusata dagli Stati Uniti di spionaggio anche in virtù di una legge approvata da Pechino nel 2017 che impone alle proprie organizzazioni di “sostenere, cooperare e collaborare nel lavoro di intelligence nazionale”.

I TIMORI AMERICANI…I timori americani sono legati al fatto che l’arrivo del 5G estenderà la superficie esposta al rischio di cyber attacchi – quelli gravi sono aumentati di 10 volte nell’ultimo biennio secondo Alessandro Profumo, AD di Leonardo, campione nazionale di difesa ed aerospazio…L’articolo completo prosegue qui >>> https://formiche.net/2019/10/5-g-italia-unifi-europa-pil/

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