Roma, 02 Giu 2018 – (Pubblichiamo un estratto della seguente lettera da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Paolo Palumbo – Di seguito la lettera indirizzata al nuovo Ministro della Difesa Elisabetta Trenta. (Segue testo lettera). – Caro Signor Ministro, dopo una lunga attesa e una crisi istituzionale mai vista fino ad oggi in questo povero Paese, finalmente abbiamo un nuovo governo e di conseguenza un nuovo Ministro della Difesa. Iniziare un mandato così difficile criticando il suo predecessore non sarebbe corretto, ciò nondimeno vorrei ricordare alcuni dati “morali”, più che tecnici, riguardanti il nostro esercito.
Il comparto delle Forze Armate Italiane fino ad oggi si è dimostrato all’altezza dei compiti assegnati e ogni giorno militari in servizio in varie parti del globo, dimostrano quanto valga la nostra competenza.
Le Forze Armate hanno certamente bisogno di attrezzature adeguate alle continue esigenze dei nuovi teatri bellici, necessità di interventi strutturali sulle sedi che ospitano i militari e soprattutto c’è un gran bisogno di investimenti, non tanto per allargare l’effettivo, ma piuttosto per incrementare gli addestramenti della fanteria e le ore di volo e di navigazione per la Marina e l’Aviazione.
Tutte richieste che Lei e le persone che sceglierà di affiancarla in questo difficile compito, mi auguro provvederanno a soddisfare.
C’è però qualcosa di più, una necessità fondamentale per il corretto funzionamento di una Forza Armata: la salvaguardia dei rapporti civili/militari e, non ultima, una corretta e imparziale cultura storica utile a creare una “cultura della difesa” unitaria.
Il suo predecessore – e su questo mi permetto una fugace citazione – ha mostrato un interesse quanto mai vago sui punti appena citati, badando più alla forma che alla sostanza, cadendo spesso in considerazioni sommarie senza fondamento. La lettera prosegue qui >>> http://www.difesaonline.it/evidenza/editoriale/lettera-al-ministro-della-difesa