Riordino dei ruoli: Epulone e Lazzaro!

Roma, 06 Mar 2017 – Riceviamo e pubblichiamo – Colleghi, il provvedimento riguardante il riordino dei ruoli rappresenta ormai il punto principale sul quale è impegnata la Rappresentanza Militare a tutela degli interessi del personale rappresentato. Il suddetto atto, come ben sapete, ha ormai iniziato il suo iter legislativo e tra non molto approderà presso le commissioni parlamentari le quali esprimeranno il loro parere, seppur non vincolante. Qualsiasi modifica apportata dovrà trovare riscontro favorevole negli uffici legislativi preposti ed eventualmente sostegno propizio da parte dei Titolari dei Ministeri. La categoria dei Graduati del Co.Ce.R. sta lavorando a denti stretti sulle modifiche da intraprendere con lo scopo di trovare adeguate aspettative e risoluzioni al provvedimento stesso, le quali vengono vaticinate da anni ma che purtroppo, ad oggi, non hanno ancora trovato la giusta risoluzione da parte delle Autorità Politiche. Sebbene il lavoro prosegua alacremente è d’obbligo informare l’Autorità Politica e il personale rappresentato delle iniquità da cui è infettato il provvedimento, il quale, concepito in codesta forma, lede l’intelligenza e l’immagine nonché il futuro di un’intera categoria. Pertanto, Signora Ministra, ci troviamo dinnanzi al revival della parabola del ricco Epulone. Il riordino dei ruoli, concepito nella legge delega da Lei sostenuto e perpetrato, nasce con il nobile proposito di valorizzare i livelli “bassi” del personale. Ebbene: la teoria e la pratica sono divise da un mare immenso. In soldoni l’atto preposto va a privilegiare le situazioni economiche e carrieristiche di altri ruoli, tradendo il progetto primigenio e coloro i quali dovevano essere i protagonisti della Legge Delega. Questa mia esternazione esula dal voler parteggiare per una particolare classe a discapito di un’altra. La speranza di un’intera categoria era quella di godere della medesima minuziosità da parte dei “tecnici” concernente la risoluzione dei problemi e delle legittime richieste mosse dai ruoli più “bassi”. Senza contare il ruolo negoziale del Co.Ce.R, completamente tagliato fuori da ogni trattativa. La Legge Delega sul riordino dei ruoli prevedeva di tenere in debita considerazione l’articolo 19 della legge 4 novembre 2010 n.183 – ovvero sia quella che ha introdotto la Specificità del Comparto – e che al comma 3 del su citato articolo il Parlamento ha legiferato il ruolo negoziale della Rappresentanza Militare. La domanda è d’obbligo: mancanza o distrazione? La categoria graduati ha più volte, e in tutte le sedi opportune, indicato quali dovevano essere i punti cardine di un riordino, evidenziando in tutti i modi possibili le criticità del provvedimento. Ha richiesto più volte l’espunzione di tutte le norme economiche che dovevano e devono essere concertate con la rappresentanza militare, ha prodotto svariati documenti che avevano tutti la stessa parola d’ordine: equiordinazione. Un’equiordinazione che è stata millantata come la panacea di tutti i mali insanati negli ultimi vent’anni e che sta per diventare una concreta soluzione solo per le Forze di Polizia ma non per i graduati delle Forze Armate. Lungi da me tediarLa con inutili tecnicismi. Quello che mi preme è informare l’Autorità Politica di non fare in modo che la parabola del ricco Epulone diventi realtà. Non sarebbe giusto, non sarebbe equo, non sarebbe democraticamente valido.

Francesco Gentile Delegato Co.Ce.R. Interforze X e XI Mandato

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