Roma, 10 Ago 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Guido Olimpio – Le autorità: “Radiazioni normali”. (Di seguito l’articolo). – È un’estate difficile per le forze armate russe. Una serie di eventi dalle cause poco chiare ha confermato la tradizione di apparati non sempre adeguati alle grandi ambizioni militari di Mosca. L’ultimo episodio ha coinvolto, nuovamente, un’arma strategica: i sottomarini nucleari.
Un’esplosione ha provocato due morti e alcuni feriti nella base di Nyonoska, regione di Arcangelo, sito dove vengono condotte ricerche sui motori dei missili intercontinentali destinati ai battelli subacquei. Le autorità, al solito, sono state piuttosto stringate nel fornire informazioni: c’è un’indagine in corso e la vicenda coinvolge un «braccio» coperto dal segreto.
Le rassicurazioni — di rito — sono state in parte smentite dalle ammissioni dei responsabili locali, secondo i quali attorno alla città portuale di Severodvinsk è stato registrato un lieve rialzo della radioattività, poi rientrato «nella normalità». Indiscrezioni che potrebbero indicare qualcosa di molto più serio.
Infatti la navigazione nella baia è stata interrotta. All’inizio di luglio si era verificato un altro episodio grave. Nell’incendio, scoppiato a bordo del sottomarino Losharik, erano morti 14 tra ufficiali e marinai.
Per la versione ufficiale le fiamme erano partite dalle batterie per estendersi al resto dell’unità speciale, costruita per condurre missioni ad alte profondità. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.corriere.it/esteri/19_agosto_08/russia-esplosione-una-base-sottomarini-un-test-2-morti-f828c966-b9c8-11e9-8fe8-844ac90f9596.shtml