Sicurezza nazionale: Cyber defense in Italia

Roma, 29 Lug 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Corrado Giustozzi – Il ministro Elisabetta Trenta al vertice Nato a Bruxelles ha chiesto a nome del Governo italiano che gli investimenti del nostro Paese per la sicurezza cibernetica nazionale siano compresi nel 2% del PIL per la spesa militare. (Di seguito l’articolo). – La cyber defense richiede ormai investimenti significativi e costanti. L’ha ribadito la stessa ministra alla Difesa Elisabetta Trenta, oggi, davanti alle commissioni Difesa di Senato e Camera, come già da tempo sostenuto dagli esperti.

L’Italia ha avviato alcune iniziative a riguardo, ma un vero progresso richiede finanziamenti di ben altra entità. E questi possono essere garantiti solo inserendo istituzionalmente la spesa per la protezione cibernetica nazionale nel budget complessivo della difesa.

Ecco perché è importante la proposta in tal senso avanzata qualche giorno fa dal neo ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.

Partecipando al vertice Nato in corso a Bruxelles, Trenta ha chiesto a nome del Governo italiano che gli investimenti del nostro Paese per la sicurezza cibernetica nazionale siano compresi nel 2% del PIL per la spesa militare, obiettivo che gli alleati si sono impegnati a raggiungere entro il 2024.

Si tratta di una proposta importante, in primo luogo perché non riguarda il solo settore strettamente militare ma anche quello civile, e poi perché è comunque rivolta come invito generale anche agli altri membri dell’Alleanza.

Indice degli argomenti. Il supporto economico alle spese per la cyberdefense. Il nostro Paese non ha mai affrontato in maniera completa e sistematica il tema del supporto economico alle spese per la difesa cibernetica.  L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/cyber-defense-servono-piu-fondi-pubblici-in-italia-ecco-come/

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