Suicidi con le stellette: Un triste e grave fenomeno in aumento

Roma, 20 Ott 2019 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – In qualche cimitero ci sarà una lapide con la foto di un uomo in divisa. Una data di nascita e una di morte. Il resto è silenzio. Segue. – Trent’anni, o anche più, di lavoro. In tanti sulla strada, pochi chiusi in ufficio, se hai fatto il 112 o il 113, dopo vent’anni di sgroppate in auto o in moto, al caldo torrido o al freddo, avrai di certo conosciuto il male di schiena, disturbi digestivi, malattie cardiovascolari.

Ti guardi le gambe e vedi una ragnatela di vene blu. Eppure possono essere stati anni belli, irripetibili, dove ti sei sentito davero utile alla società. Ma alla fine assomigli ad un rottame: stivali e bandoliera, capelli bianchi, e ancora corri per le città.

Fuori peso, il volto invecchiato, le grane che durano anni, e magari rimedi pure qualche condanna. Ci sei arrivato a 20 anni, magari anche a 18, ad indossare la divisa, ed è stato subito come iniziare una nuova vita. La salutare rigidezza dei primi tempi, quando ti hanno insegnato cos’è un uomo e quando invece non lo sei.

Poi il servizio, più o meno fortunato, con le sue asprezze, la sua durezza (arrestare persone, pur colpevoli, non è uno scherzo), le sue fatiche non descrivibili, i sacrifici imposti anche alle famiglie. Vite modeste, se riesci a comprarti una casa dignitosa è quasi un miracolo, se sei uno pulito.

Alla fine, come se fosse passato un solo minuto, ti guardi alle spalle e quel mondo in cui sei cresciuto e invecchiato, non esiste più. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.italiastarmagazine.it/lanalisi/suicidi-11255?fbclid=IwAR3Zi0sam6dm7bM9-WgfDOJxXm6P0C_o1AemK7KzN22GeLAYkf8wH4E01QA

Ricevi direttamente sul tuo cellulare i nostri articoli

clicca qui sotto per unirti alla comunità www.forzearmate.org

Seguici su Telegram unisciti al canale sideweb e forzearmate.org

 

 

Condividi questo post