Roma, 30 agosto 2023 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che impone il cambio delle regole per i versamenti del TFS e TFR, sembra proprio che qualcosa si stia già muovendo senza dover ricorrere alle banche.
Sono milioni di lavoratori pubblici che per avere oggi il proprio Tfr-Tfs in tempi rapidi sono costretti a chiedere prestiti a banche o all’Inps, pagandone i relativi tassi di interessi, con le banche che sfiorano il 5% in alcuni casi, mentre l’Inps si ferma all’1%, costo che seppur basso comunque deve essere pagato dal lavoratore su una quota di trattamento che dovrebbe in realtà ricevere senza alcuna detrazione, considerando inoltre che sulla liquidazione del Tfr-Tfs ci sono già tasse da pagare.
E proprio entro agosto moltissimi lavoratori inizieranno a ricevere dall’Inps i primi prestiti a tassi agevolati per avere l’anticipo del proprio Tfr-Tfs. Stando, infatti, a quanto riportano le ultime notizie, i primi pagamenti da parte dell’Inps dovrebbero partire fra la fine di agosto e i primi giorni di settembre
A febbraio, l’Inps ha, infatti, aperto ai prestiti legati al Tfs-Tfr con un tasso di interesse all’1%, decisamente molto meno di quanto richiesto dalle banche, considerando che, a causa di un rendistato in aumento, i tassi superano il 4% e si potrebbero pagare fino a 2.000 euro di interessi su un anticipo di 45.000 euro di Tfs-Tfr.
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