Roma, 25 giugno 2023 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – La corte costituzionale si è espressa sulla questione e ha definito che non è incostituzionale il differimento, ma il metodo utilizzato, rimanda quindi al parlamento che dovrà sanare la situazione.
La Consulta dà ragione ai dipendenti pubblici: pagare in ritardo la liquidazione è incostituzionale. Far slittare il pagamento del Tfs, cioè del trattamento di fine servizio, è in contrasto con il principio della giusta retribuzione sancito dalla nostra Costituzione, per cui non solo il lavoratore ha diritto a uno stipendio adeguato, ma questo deve anche essere tempestivo.
I giudici della Consulta hanno lanciato un appello al Parlamento, perché intervenga per correggere la situazione. Già nel 2019, in realtà, la Corte era intervenuta per segnalare le criticità create dai meccanismi introdotti negli anni precedenti. Un monito che però non sarebbe stato accolto.
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