Tragedia del Moby Prince: I recenti sviluppi parlano di malavita organizzata

Roma, 12 Ott 2020 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Francesco Sanna – Mentre Roma tace, Livorno avanza. La Procura infatti sta proseguendo le indagini alla ricerca eventuale del reato di strage. (Di seguito l’articolo). – La più grande strage della storia repubblicana avvenne a Livorno tra il 10 e l’11 aprile 1991. Uccise 140 persone imbarcate sul traghetto Moby Prince ed è oggetto di un’inchiesta tenuta da due anni sotto traccia dalla Procura di Livorno.

Alcuni recenti sviluppi che vedono il coinvolgimento della malavita organizzata nella cornice in cui si consumò la strage potrebbero portare l’inchiesta in capo alla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze. Insieme a Gabriele Bardazza abbiamo raccontato i fatti storici insindacabili di questa storia nel libro Il caso Moby Prince.

La strage impunita (Chiarelettere, 2019). Ce li ha descritti la Commissione d’inchiesta monocamerale terminata nel gennaio 2018, memoria storica ufficiale dell’evento, cui ad oggi non è seguita alcuna iniziativa parlamentare di richiamo: né atti di sindacato ispettivo, né interrogazioni parlamentari, né una nuova doverosa Commissione bicamerale che concentri l’attenzione su almeno due fatti inquietanti della vicenda.

Il primo è relativo a genesi e dinamica della scelta delittuosa di omettere il soccorso alle 140 persone poi perite sul traghetto.

La scelta è stata rivendicata dall’allora comandante della Capitaneria di Porto, Sergio Albanese, ma per gerarchia potrebbe essere ascrivibile ai suoi superiori: l’ammiraglio Franco Papili, allora a capo del Dipartimento Militare Marittimo “Alto Tirreno” e soprattutto il defunto Filippo Ruggiero, Capo di Stato Maggiore dell’epoca. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/10/10/moby-prince-i-recenti-sviluppi-parlano-di-malavita-organizzata-roma-tace-livorno-avanza/5957233/

 

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