Tricarico: “Addestratori Usa, cosa imparare dalla sconfitta”

Roma, 02 Ott 2018 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Leonardo Tricarico – Seguiamo. – Salone di Le Bourget 2007, se non ricordo male; Ricardo Treven, pilota capo collaudatore di Boeing chiede ad Aermacchi di poter provare in volo il prototipo dell’Aermacchi M346 in esposizione al salone.

Al termine del volo a doppio comando con il capo collaudatore italiano, Olinto Cecconello, Treven redige un rapporto di una paginetta per il suo vertice aziendale, tessendo le lodi del velivolo italiano, ampiamente argomentate sotto il profilo tecnico, e concludendo con la raccomandazione a Boeing di tenere accuratamente d’occhio il velivolo di Alenia Aermacchi per le eventuali prospettive future.

Una splendida palla quella alzata da Treven, del tutto inaspettata e casuale, che però nessuno ha mai schiacciato.

A capo di Finmeccanica c’era allora Pierfrancesco Guarguaglini, il quale, in base ad una sua personale e non negoziabile lista di priorità, aveva collocato il trainer in fondo alla scala, una vera cenerentola, letteralmente accantonata rispetto ad altri progetti ritenuti più meritevoli di attenzione.

Di fatto, se in quel momento si fosse messa in cantiere una iniziativa per un accordo con Boeing, (con cui tra l’altro vi erano ottimi rapporti) per proporre insieme il nuovo trainer all’Usaf, oggi avremmo in tasca un contratto di nove miliardi.

Invece la spinta aziendale per promuovere il velivolo rimase a lungo insufficiente e le successive affermazioni commerciali, pur non trascurabili, sono state ben più contenute rispetto alla bontà del prodotto. L’articolo completo prosegue qui >>> https://formiche.net/2018/09/addestratori-usa-leonardo/

 

 

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