Roma, 24 agosto 2023 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Il Covid aveva fatto sospendere il patto di stabilità regolamentato dalla UE, ora che la pandemia è alle spalle, ritorna lo strumento che dovrebbe garantire stabilità tra i paesi membri.
Intervista all’economista, già presidente di Assonime. Tornare alle regole di una volta sarebbe controproducente, soprattutto ora che tutto il continente ha bisogno di investire. Ma Palazzo Chigi non si illuda, anche con vincoli più soft il debito andrà ridotto. Attenti a pensare solo alle tasse in manovra. La Bce? Si fermerà a fine anno
Sono bastate 24 ore al governo italiano per mandare un messaggio forte e chiaro all’Europa. Due voci, tra le più autorevoli, uno stesso palco. Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Ue e Giancarlo Giorgetti, responsabile dell’Economia e garante dei conti pubblici italiani, lo hanno detto chiaro e forte, dal Meeting di Rimini: l’Italia non può permettersi di tornare alle vecchie regole di bilancio, perché con un debito saldamente oltre i 2.800 miliardi vorrebbe dire mettere a rischio le finanze e scatenare la reazione dei mercati, finora decisamente benevoli con l’Italia di Giorgia Meloni. Il Patto di stabilità, messo nel congelatore da due anni causa pandemia, va riformato entro fine anno, una brutta copia di quello che fu il simbolo dell’austerity non serve a nessuno, né all’Italia, né alla Germania e nemmeno alla Francia.
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