Vicenda interpreti afghani: Il ministro della difesa Lorenzo Guerini rassicura i traduttori

Roma, 27 Gen 2021 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – di Fausto Biloslavo e Matteo Carnieletto – Ex ministro Trenta: “Gli interpreti sono importantissimi per noi quando siamo all’estero, ci permettono di compiere la missione, aiutandoci non solo con le traduzioni ma anche a comprendere le usanze del posto”. (Segue articolo). –  “Abbiamo ricevuto l’ultimo stipendio. I soldati italiani sono venuti subito al cancello, dove ci hanno fatto firmare la ricevuta. Erano molto freddi e distaccati. Tutto questo è strano”. A parlare è uno degli ex interpreti di Herat, che chiede di rimanere anonimo. Il suo lavoro al fianco dei soldati italiani si è concluso ufficialmente a causa della pandemia.

La realtà è che non ci siamo presi la briga di affrontare il nodo degli interpreti e della loro protezione dalle rappresaglie talebane. “Nessuno ha voluto affrontare questa storia – spiega una fonte qualificata militare al Giornale.it – Il Centro operativo interforze (Coi) non ha preso in considerazione il problema e non ha trasmesso i nominativi di chi dovrebbe venir protetto al ministero degli Affari esteri”.

Oggi il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in visita ad Herat, dopo la campagna e le richieste del nostro quotidiano, ha dichiarato che “l’Italia non lascia indietro nessuno”.

Fonti del ministero hanno spiegato che “la prosecuzione della missione Resolute Support in Afghanistan verrà stabilita insieme agli Alleati, tema che sarà affrontato durante la prossima ministeriale Nato in programma a Bruxelles a febbraio”. Il rischio però è che, nonostante i buoni propositi, non si passi dalle parole ai fatti. L’articolo completo prosegue qui >>> https://www.ilgiornale.it/news/cronache/guerini-non-lasciamo-indietro-nessuno-interpreti-noi-abbiamo-1919400.html

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