Roma, 25 marzo 2024 – (Pubblichiamo un estratto del seguente articolo da leggere nella sua completezza collegandosi al link indicato a fine paragrafo) – Il TFS è da tempo un argomento delicato per i dipendenti statali, che come noto, non possono accedere alla buonuscita al momento della pensione, ma devono attendere anche anni.
E’ accaduto pochi giorni fa nell’aula della Commissione Lavoro della Camera, dove la discussione di due diverse proposte di legge (una del M5S e una di Forza Italia) su cui concordano maggioranza e opposizione, è stata bloccata da una nota della Ragioneria di Stato.
I due progetti di legge mirano entrambi a far finire quella inqualificabile violazione dei diritti dei dipendenti pubblici, che per intascare il loro Tfs devono aspettare da due a sette anni dal momento del loro pensionamento. Che si tratti di una assoluta violazione dei diritti fondamentali non lo diciamo noi sindacalisti (o meglio non solo noi), ma la Corte Costituzionale, che con ben due sentenze ha chiarito che il Tfs, al pari del Tfr dei dipendenti privati, è salario differito, di conseguenza si tratta di soldi del dipendente pubblico a cui vanno corrisposti negli stessi tempi previsti per il settore privato (due o tre mesi, per essere chiari). Lo Stato, insomma, non se li può tenere in cassa e restituirli poi con comodo (con molto comodo), senza peraltro riconoscere alcun interesse.
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